Avviare un ecommerce nel 2025 non significa solo aprire un negozio online: è costruire un ecosistema digitale capace di attrarre, convertire e fidelizzare clienti in un mercato sempre più competitivo. Tra intelligenza artificiale, automazioni di marketing e customer journey sempre più personalizzate, servono metodo e visione. Per chi si trova alle prime armi, affidarsi a un consulente SEO e web marketing a Brescia può essere un punto di partenza strategico. Si può contare su un professionista che sappia impostare la struttura del sito, la visibilità sui motori di ricerca e le campagne pubblicitarie in modo sinergico. Ma come si passa dall’idea al primo fatturato in soli 90 giorni? Serve una roadmap precisa, dove ogni settimana ha un obiettivo concreto e ogni attività è orientata al risultato.

Pianificazione strategica: le basi per un ecommerce di successo

Prima di scrivere una sola riga di codice o acquistare un dominio, chi vuole avviare un ecommerce deve definire la propria strategia. La fase di pianificazione è il cuore del progetto: determina la direzione, il posizionamento e la redditività futura.

  1. Tutto parte da una market research approfondita. Analizzare il mercato significa capire se il prodotto ha una domanda reale, quali sono i trend stagionali e chi sono i principali player. Strumenti come Google Trends, Semrush o Ubersuggest possono offrire dati preziosi sulle ricerche degli utenti e sui volumi di traffico potenziali.
  2. Segue la competitor analysis, un passaggio spesso sottovalutato. Studiare i concorrenti non serve per copiarli, ma per individuare i loro punti di forza e debolezza. Capire come si presentano online, quali leve comunicative utilizzano e come strutturano le loro offerte permette di costruire un vantaggio competitivo.
  3. A questo punto entra in gioco la unique selling proposition (USP), ovvero la promessa unica che rende il tuo ecommerce diverso da tutti gli altri. Può essere un servizio esclusivo, una spedizione ultra-rapida o un approccio etico alla produzione.
  4. Infine, serve un business model sostenibile: margini, costi di acquisizione cliente, politiche di reso e strategie di fidelizzazione. Un piano economico realistico permette di impostare un ecommerce che non solo vende, ma genera profitto nel medio periodo.

Scegliere la piattaforma giusta per il tuo business

La scelta della piattaforma è una delle decisioni più delicate per chi vuole creare un negozio online. Nel 2025 le opzioni più diffuse restano Shopify, WooCommerce e le soluzioni custom sviluppate su misura.

  • Shopify è ideale per chi cerca rapidità e facilità d’uso. In pochi giorni si può lanciare uno store completo con gestione integrata di pagamenti, magazzino e spedizioni. Il limite? Una personalizzazione più rigida e costi ricorrenti che possono pesare nel lungo periodo.
  • WooCommerce, integrato con WordPress, offre maggiore libertà e controllo. È la soluzione preferita da chi vuole ottimizzare la SEO in autonomia e scalare progressivamente. Tuttavia, richiede competenze tecniche superiori e una gestione più attenta alla sicurezza e agli aggiornamenti.
  • Le piattaforme custom rappresentano la scelta più ambiziosa: si adattano perfettamente alle esigenze del brand, ma comportano investimenti iniziali più alti e tempi di sviluppo più lunghi. Per chi punta a costruire un ecommerce di grandi dimensioni o un’esperienza d’acquisto personalizzata, può essere la via maestra.

Nella scelta, bisogna valutare anche i costi reali: hosting, plugin, commissioni di pagamento, integrazioni con CRM e software gestionali. La scalabilità e la possibilità di integrare nuove funzionalità (come chatbot, automazioni o sistemi di loyalty) faranno la differenza man mano che il business cresce.

SEO per ecommerce: struttura e ottimizzazione fin dal day one

Se c’è un errore che molti fanno quando decidono di avviare un ecommerce, è quello di pensare alla SEO dopo il lancio. In realtà, l’ottimizzazione per i motori di ricerca va impostata fin dal primo giorno. La struttura del sito deve essere progettata con logica gerarchica e orientata all’esperienza utente. Le categorie devono rispecchiare il modo in cui le persone cercano i prodotti, utilizzando parole chiave con intento transazionale (“comprare scarpe running uomo”, “borse artigianali in pelle”). Le schede prodotto vanno ottimizzate non solo per la SEO, ma anche per la conversione: titoli chiari, descrizioni uniche, immagini ad alta qualità, recensioni e microdati strutturati. Un ecommerce con contenuti duplicati o schede generiche rischia di perdere visibilità e fiducia. Dal punto di vista tecnico, occorre curare velocità di caricamento, mobile responsiveness, indicizzazione corretta e struttura degli URL. Anche l’uso di filtri e parametri va gestito per evitare problemi di contenuti duplicati o cannibalizzazione.

Content marketing per ecommerce: attirare traffico qualificato

Una volta che la base tecnica è solida, serve alimentarla con contenuti di qualità. Il content marketing è ciò che trasforma un ecommerce in un punto di riferimento del settore. Un blog strategico permette di intercettare le ricerche informative prima che l’utente sia pronto all’acquisto. Guide all’acquisto, articoli di confronto (“migliori scarpe da trekking 2025”), storie di brand e approfondimenti sui materiali usati aiutano a costruire fiducia e autorevolezza. Anche i contenuti generati dagli utenti, come recensioni, foto o video, aumentano la credibilità e migliorano la SEO. Le buying guides e i comparison content favoriscono il passaggio dall’interesse alla decisione d’acquisto, specialmente se ottimizzati con parole chiave long-tail.

Le prime campagne ADV per generare vendite immediate

Mentre la SEO lavora nel medio periodo, le campagne pubblicitarie servono a portare le prime vendite in tempi rapidi.

  • Google Shopping è la piattaforma ideale per intercettare utenti già pronti all’acquisto. Impostare un feed prodotto corretto e ottimizzato è il primo passo per apparire tra i risultati sponsorizzati di Google con immagini, prezzo e recensioni.
  • Allo stesso modo, le campagne su Meta (Facebook e Instagram) permettono di creare pubblico di remarketing, sfruttando il catalogo prodotti e inserzioni dinamiche.

Un budget iniziale intelligente può produrre risultati significativi se gestito con metodo. Le quick wins strategies, come offerte lampo, bundle o sconti esclusivi per iscritti alla newsletter, aiutano ad accelerare il primo fatturato e a testare il mercato reale.

Dal lancio al primo fatturato: timeline e milestones

Raggiungere il primo fatturato in 90 giorni è possibile, ma serve disciplina e costanza. Le prime settimane vanno dedicate alla configurazione tecnica, al caricamento dei prodotti e alla SEO on-page. Entro il primo mese si dovrebbero pubblicare i primi contenuti del blog e avviare le campagne di brand awareness. Dal secondo mese in poi, l’attenzione si sposta sull’ottimizzazione delle conversioni: migliorare le schede prodotto, aggiungere social proof, ottimizzare il checkout. È anche il momento di monitorare le metriche chiave: traffico organico, tasso di conversione, costo per acquisizione, valore medio dell’ordine. Nel terzo mese, il focus deve essere sulla scalabilità: aumentare il budget ADV, introdurre automazioni (email marketing, carrelli abbandonati), e analizzare i canali con miglior ritorno.

Di Giovanni Sarbenno

Sono l'autore di molti post di blog e articoli. Amo quello che faccio e non smetto mai di interrogarmi sul senso della vita.