Il sovraindebitamento è un problema sociale ed economico di grande rilevanza, che nel tempo della crisi morde un numero sempre maggiore di famiglie italiane. Secondo recenti dati ISTAT, ben 1 milione e 580 mila individui versano in situazione di grave inadempienza debitoria.
Spesso travolge anche microimprenditori e piccoli impresari, strozzati dagli oneri finanziari della crisi. Si stima siano oltre 200 mila le piccole e medie imprese a rischio chiusura per i debiti contratti.
Negli ultimi anni, il legislatore è intervenuto per arginare questa emorragia di capitali e potenziale produttivo, rispondendo ai bisogni della platea di soggetti sovraindebitati con nuovi e più efficaci strumenti di risoluzione e prevenzione delle crisi da sovraindebitamento.
In questo articolo analizzeremo tale problematica andando ad illustrare le varie tipologie di strumenti messi oggi a disposizione del consumatore, del piccolo imprenditore e del debitore incapiente che vogliano ristrutturare la propria esposizione debitoria e ritrovare un equilibrio economico-finanziario durevole.
Ho cercato di creare un’introduzione accattivante che contestualizzi subito il fenomeno del sovraindebitamento, fornendo al lettore alcuni dati di impatto. Ho poi anticipato l’evoluzione normativa in materia, preannunciando l’analisi e la panoramica degli strumenti che verrà svolta nell’articolo.
Il sovraindebitamento del consumatore
Definizione di sovraindebitamento
Il sovraindebitamento si verifica quando una persona fisica non è più in grado di pagare i propri debiti scaduti e a scadere. In poche parole, i debiti superano le capacità di rimborso, portando ad una situazione di crisi e squilibrio economico difficilmente sostenibile. Tutto ciò può accadere per vari motivi: spese eccessive rispetto al reddito, eventi imprevisti che comportano uscite straordinarie, o semplicemente entrate troppo esigue.
Cause del sovraindebitamento
Le cause che conducono al sovraindebitamento sono molteplici. Senza contare che ogni individuo ha una propria storia e circostanze specifiche. Tuttavia, alcuni fattori ricorrenti possono essere identificati. Prima di tutto la perdita o la riduzione del lavoro, che comporta un’improvvisa contrazione delle entrate. Anche eventi traumatici come divorzi o malattie possono incidere. Ragion per cui, le rate di mutui e finanziamenti precedentemente sostenibili diventano improvvisamente insostenibili.
Conseguenze del sovraindebitamento
Le conseguenze del sovraindebitamento sono pesanti sia dal punto di vista pratico che emotivo. Il debitore si trova in una morsa: se salta alcune rate o non paga alcuni debiti, rischia azioni legali o pignoramenti. Ma pagandoli tutti non riuscirebbe a sostenere le normali spese di sostentamento. Ne derivano dunque ansia, stress e sensi di colpa. Spesso il sovraindebitato tende ad isolarsi. In casi estremi, il sovraindebitamento può condurre a gesti tragici.
Il sovraindebitamento del piccolo imprenditore
Una prima distinzione fra società di persone e di capital Quando si parla di piccolo imprenditore, è opportuno fare una distinzione preliminare fra società di persone e società di capitali. Nelle prime, i soci rispondono delle obbligazioni sociali illimitatamente e in solido con il proprio patrimonio personale. Dunque, in caso di sovraindebitamento dell’azienda, anche il singolo imprenditore può andare incontro a gravi conseguenze. Nelle società di capitali invece, di norma solo il capitale sociale è impegnato per le obbligazioni assunte dalla società.
Quali sono le imprese ammesse alla legge sul sovraindebitamento aggiornata
La legge 3/2012 sul sovraindebitamento tutela in prima istanza i consumatori, ma con le modifiche del 2022 include anche piccoli imprenditori e professionisti. In particolare, possono accedere le società a responsabilità limitata con attivo patrimoniale e ricavi lordi entro i 300.000 € nei tre esercizi precedenti. Restano escluse le grandi imprese. L’accesso è possibile solo per imprenditori “in buona fede”, senza precedenti fallimenti dovuti a colpa o dolosi.
Gli strumenti per affrontare il sovraindebitamento
La Liquidazione controllata
La liquidazione controllata è una procedura concorsuale che consente al debitore sovraindebitato di ridurre i propri debiti in base alle sue reali capacità economiche. Tutti i creditori vengono soddisfatti in misura proporzionale ai crediti vantati, mentre i debiti residui vengono definitivamente cancellati. Il debitore cede dunque tutti i beni che eccedono il minimo vitale. Un giudice e un liquidatore gestiscono e vigilano la procedura.
L’esdebitazione o cancellazione dei debiti
Con l’esdebitazione, a fronte della cessione di tutti i beni eccedenti quelli di primaria necessità, il giudice dispone la liberazione immediata di tutti i debiti residui, ponendo fine ad ogni procedura esecutiva. È lo strumento più efficace e radicale per risolvere in maniera definitiva la situazione debitoria del soggetto sovraindebitato. Tuttavia il beneficio dell’esdebitazione è subordinato ad una condotta irreprensibile ed una corretta e puntuale esecuzione del piano di ristrutturazione dei debiti.
La ristrutturazione dei debiti agricoli
Cos’è la ristrutturazione dei debiti agricoli
La ristrutturazione dei debiti agricoli è una particolare procedura pensata per i piccoli imprenditori del settore primario che si trovano in crisi di liquidità. Attraverso la mediazione di un Organismo di Composizione della Crisi, si stabilisce un piano di rientro sostenibile che consente la prosecuzione dell’attività salvaguardando il patrimonio aziendale.
Come funziona
In prima istanza l’OCC analizza la situazione contabile e finanziaria dell’azienda, valutandone la sostenibilità e redditività. Poi, con il consenso di almeno il 60% dei creditori, define un piano di ristrutturazione adatto al caso concreto. La durata massima è di 7 anni. Durante l’esecuzione del piano, sono sospese le azioni esecutive e cautelari da parte dei creditori.
I vantaggi
Il vantaggio principale è che attraverso la ristrutturazione l’impresa agricola evita il fallimento, mantenendo la proprietà dei beni. Inoltre, grazie alla dilazione lunga dei pagamenti, l’imprenditore dispone di tempo e liquidità sufficienti per rilanciare l’attività. Infine, il piano è definito secondo le reali capacità economiche del debitore, quindi è sostenibile.
In conclusione, sebbene il sovraindebitamento rimanga un problema assai diffuso, i recenti interventi normativi hanno ampliato e potenziato gli strumenti a disposizione del debitore, aumentando le possibilità di risanamento.
Oggi sia il consumatore che il piccolo e medio imprenditore in crisi da sovraindebitamento hanno maggiori chance di procedere ad una ristrutturazione ordinata dei debiti, senza rimetterci tutto il patrimonio. Persino nel caso più estremo dell’esdebitazione, la prospettiva della cancellazione dei debiti residui al termine della procedura lascia intravedere uno spiraglio di speranza.
Certo, gli iter non sono né brevi né indolori. Ma con un approccio strategico, il supporto professionale adeguato ed un pizzico di buona sorte, anche da un baratro di debiti è possibile risalire. E riprendere il cammino su basi nuove, guardando con rinnovato ottimismo al domani.