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Chi paga CTU nel gratuito patrocinio

Posted on Luglio 24, 2021 by Giovanni Sarbenno

Per chi è stato ammesso al gratuito patrocinio è ha dei dubbi riguardanti a chi spetta effettuare il relativo pagamento al consulente tecnico d'ufficio, che è stato nominato dal giudice durante la causa, la risposta è lo Stato.

Di seguito cercheremo di spiegare in modo più approfondito come funziona, soprattutto per quale motivo il soggetto che si trova in una particolare situazione di difficoltà economica non deve corrispondere di nulla.

A chi spetta pagare il CTU in caso di gratuito patrocinio

Il patrocinio gratuito è l'assistenza legale gratuita riconosciuta e a carico dallo Stato nei confronti dei cittadini poco abbienti, riguardante il pagamento del CTU, ovvero tutte le consulenze tecniche o perizie.

Su decisione della Corte Costituzionale si è stabilito che le indennità e gli onorari dovute a notai, consulenti e custodi, in caso di ammissione al patrocinio a carico dello Stato, devono essere anticipate dall'Erario.

Riconosciuto in ambito di giudizi amministrativi, civili, giudiziari, tributari e contabili, oltre a ciò che riguarda controversie per le quali si decide di procedere in giudizio.

L'approvazione del patrocinio può essere richiesta in qualsiasi grado e stato del processo in questione, è ha validità per tutti gli altri gradi del giudizio.

Qualora, la parte a cui è stato riconosciuto il beneficio rimane sconfitto, non ha nessun diritto di richiederlo per procedere alla fase d'impugnazione.

CTU nel patrocinio gratuito: chi può farne richiesta

Nell'ambito civile la richiesta d'ammissione è riconosciuta a tutti i cittadini italiani, oppure di nazionalità straniera in possesso di regolare soggiorno, oltre ad enti e associazioni con obiettivi non a scopo di lucro e non facenti parte del settore delle attività economiche.

Il soggetto che richiede il patrocinio a spese dello Stato, deve inoltre, essere in possesso dell'apposita certificazione di dichiarazione dei redditi, in cui risulti un reddito annuo imponibile al di sotto di 11.493, 82 euro.

Nella situazione in cui il soggetto che richiede il CTU vive con il coniuge o altri familiari, il reddito da presentare sarà costituito dalla somma di ciascun reddito di ogni componente.

Pagamento del CTU nel patrocinio gratuito: come richiederlo e quale documentazione presentare

Il richiedente, per ottenere il patrocinio a carico dello Stato, è tenuto a presentare la relativa domanda presso l'apposita Segreteria del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati competente.

A tal punto, è lo stesso Consiglio dell'Ordine che dopo un'attenta valutazione sulla reale fondatezza della richiesta, decide se emettere un provvedimento che può costituire l'accoglimento, oppure la non ammissibilità o rigetto.

Nel primo caso, cioè, in caso la richiesta viene approvata, il Consiglio si impegna a far recapitare la copia del provvedimento sia al soggetto interessato, sia al Giudice incaricato e all'Ufficio delle Entrate che provvederà ad eseguire degli specifici controlli inerenti ai redditi dichiarati della documentazione presentata.

Mentre, per ciò che interessa il secondo caso, ovvero rigetto della proposta, la relativa domanda può essere presentata all'attenzione del magistrato con autorità per il giudizio.
Sempre in tale situazione, il Difensore o direttamente la persona interessata possono opporsi entro i successivi 20 giorni dalla notifica, con relativo ricorso per Cassazione, il quale, si precisa, non ha effetto di sospensione dell'esecuzione del provvedimento soggetto a impugnatura.

CTU: dove si fa richiesta

La richiesta di ammissione al gratuito patrocinio a Milano va presentata al Palazzo di Giustizia dello stesso luogo e non comporta nessun costo da parte dell'interessato.

Entro e non oltre i successivi 10 giorni dalla suddetta richiesta il Consiglio dell'ordine provvederà a prendere in esame la documentazione e dare il responso definitivo.

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