L'ipotiroidismo, vale a dire l'insufficienza tiroidea, rappresenta una condizione patologica che è causata da un deficit di ormoni tiroidei: un problema estremamente diffuso in tutto il mondo, con ben un miliardo di persone colpite.
Un miliardo di persone ha a che fare oggi con i sintomi dell'ipotiroidismo, una patologia che colpisce in modo particolare le donne che hanno superato i 40 anni. La causa più frequente va individuata nella carenza di iodio, una sostanza fondamentale ai fini di una funzionalità corretta della tiroide. Lo iodio è disponibile per il corpo umano attraverso gli alimenti, come per esempio i molluschi, i crostacei e il pesce in generale, ma anche il latte, la carne di maiale e quella di pollo. Altri cibi che presentano un elevato contenuto di questo elemento chimico sono i cereali, i legumi, gli ortaggi, la verdura fresca, le uova e – ovviamente – il sale marino iodato. Si calcola che ogni giorno il fabbisogno di iodio sia pari a 150 mcg, un quantitativo che cresce nel caso delle donne in gravidanza e per quelle che stanno allattando. Lo iodio, infatti, è fondamentale per lo sviluppo del bambino sia sul piano neurologico che dal punto di vista fisico. Leggi l'approfondimento di Farmacia Pelizzo sugli esami del sangue in gravidanza.
Nel momento in cui esso entra nell'organismo attraverso l'alimentazione, la tiroide lo assorbe e lo capta, per poi impiegarlo per la sintesi delle T3 e delle T4, gli ormoni tiroidei. Sin dal XIX secolo è ben nota la correlazione esistente tra il gozzo endemico e la carenza di iodio, anche se è solo con la scoperta degli ormoni tiroidei, avvenuta nel Novecento, che la ricerca scientifica ha approfondito il tema.
Nel caso dell'ipotiroidismo primario, le ragioni alla base della patologia possono essere diverse: nei Paesi in via di sviluppo, per esempio, è frequente la carenza alimentare da iodio. Un ruolo decisivo può essere anche quello degli interventi chirurgici o farmacologici che interessano la tiroide, come la radioterapia o la tiroidectomia, sia essa totale o parziale. La tiroidite cronica autoimmune, nota anche con il nome di tiroidite di Hashimoto, è un altro esempio di ipotiroidismo primario. Nelle persone che soffrono di questa patologia, la tiroide viene distrutta in modo progressivo e lento a causa di meccanismi immunologici complessi. Riconoscere la presenza della malattia è spesso complicato, perché a volte possono essere assenti sintomi che ne favoriscano l'identificazione; il quadro clinico, in ogni caso, è molto variabile, e a volte può essere caratterizzato dalla comparsa di gozzo, che favorisce un'individuazione più rapida.