Deposizione fisica da vapore. Scritta così, almeno a prima vista, questa frase non è che dica granché, o profumi di chissà quale vantaggio per chi vi si approccia. Tradotta in inglese, peraltro, non è che cambi più di tanto rispetto alla percezione: Physical Vapour Deposition, in fondo, non suona né più né meno come quando è invece utilizzata la lingua italiana.

L’abbreviazione pvd, un acronimo d’uso ormai comune nel settore del trattamento dei metalli, quantomeno tra gli addetti ai lavori racconta di un processo destinato a dare all’oggetto metallico che si vuol rifinire l’aspetto e la protezione di cui necessita. Per spiegare anche a coloro che dell’ambito in questione non conoscono granché, si tratta di un riferimento a film, sottile, adatto a materiali che hanno un’aderenza significativa.

Spiegare dal punto di vista tecnico quali siano le leve tecnologiche utilizzate perché il procedimento sia completato nelle giuste modalità è affare per esperti. La comprensione di terminologie complesse, del resto, è alla portata di chi opera nel comparto e ne ha dunque tutta l’infarinatura necessaria.

Un riferimento sicuro in questo settore è Pvd Technologies, un’azienda di comprovato affidamento che, grazie al costante impegno nella ricerca e nel miglioramento dei processi produttivi, assicura alla clientela un servizio davvero impareggiabile.

Da un’applicazione bellica all’uso comune

Il pvd trova oggi applicazione in svariati settori produttivi. Si tratta, infatti, di una rifinitura della superficie metallica alternativa a quelle della tradizionale lavorazione. Al posto di verniciature, galvaniche e altre procedure impiegate da sempre nel comparto, questo processo di lavorazione garantisce un’assoluta qualità, aumentando considerevolmente le performance rispetto alle altre tecniche più frequentemente impiegate.

Pvd significato, in questo senso, dice molto della capacità di questa applicazione di garantire una protezione ottimale all’oggetto cui è applicata. Il substrato di applicazione è vario. Acciaio, alluminio, ceramica, cristallo, ottone, plastica, vetro e zama sono soltanto alcuni dei materiali su cui il procedimento può essere avviato.

Il senso dell’operazione, semplificandolo al massimo, è quello di depositare sugli oggetti da proteggere materiali quali cromo, titanio, zirconio e altri ancora che, miscelati con gas tecnici (acetilene, azoto, metano, ossigeno), li rendano più resistenti rispetto all’esterno, considerando sia il contatto con altro o l’azione degli agenti atmosferici.

I rivestimenti in questione, non a caso, hanno una durezza superficiale superiore; al contempo, consentono di riprodurre i colori delle superfici trattate con una certa stabilità. I benefici per chi sceglie questa strada non si esauriscono qui.

Il pvd garantisce atossicità, anallergicità e biocompatibilità. Tre parole, queste ultime, che anche se prese singolarmente consentono a chi le ascolta, e magari soffre in tal senso, di tirare un bel sospiro di sollievo.

Entrando nel merito delle proprietà per cui questo processo è stato ideato, l’alta resistenza all’usura è un prerequisito su cui fare sicuro affidamento. Cercare di eliminare i danni dovuti all’usura del tempo è un compito arduo, ma da mettere in campo; lavorare a che i graffi scalfiscano il meno possibile la superficie un traguardo raggiunto, o comunque molto vicino a esserlo. Gli sfregamenti, accidentali e non, non saranno più un problema, così come la corrosione non sarà un’eventualità più in cima ai nostri pensieri.

Contenimento dei danni e aspetto estetico

Come detto in precedenza, pvd significato porta con sé un’alta difesa contro quello che genericamente è il rischio derivante dall’usura.

Se questo è l’aspetto di maggior richiamo per chiunque debba rifinire un prodotto metallico prima di metterlo sul mercato, c’è un altro concetto importante su cui porre l’attenzione.

L’alta resistenza agli agenti atmosferici, tra gli elementi fin qui considerati, una caratterizzazione che se a disposizione è in grado di fare la differenza. Nebbia salina e raggi UV non sono che alcuni degli intoppi capaci di creare danneggiamenti di una certa consistenza. Essere protetti da questi, è evidente, consente a chi opera nel campo dei metalli di agire con maggior serenità, conscio di avere le spalle coperte.

Lo stesso vale per l’inattaccabilità da parte di acidi, alcali e solventi. Avere una certezza rispetto a questo problema fa sì che non ci sia prodotto domestico capace di rovinare l’oggetto proposto, una tranquillità che vale tantissimo se riferita all’eco che un danneggiamento potrebbe avere in termini di immagine e comunicazione.

A tutto questo si aggiunge l’aspetto estetico, con l’impiego del pvd sul metallo a esaltarne il carattere, rendendolo gradevole anche alla vista.

La strada, insomma, è tracciata. Se per quanto riguarda il taglio laser, o le altre procedure di lavorazione, la scelta la si fa sulla migliore proposta in circolazione, anche nel caso della rifinitura agire in questo modo offre garanzie superiori a ogni altra tecnica sul mercato.

 

Di Giovanni Sarbenno

Sono l'autore di molti post di blog e articoli. Amo quello che faccio e non smetto mai di interrogarmi sul senso della vita.