A prescindere dalla tipologia l’obiettivo di qualsiasi imballaggio è fornire al prodotto la giusta protezione e tutela durante le fasi del maneggiamento in produzione, del trasporto e del posizionamento sugli scaffali quando verrà acquistato dal consumatore finale.

Le caratteristiche dell’imballaggio devono pertanto essere definite in maniera tale che lo stesso:

  • non provochi alterazioni del contenuto;
  • sia in grado di resistere a sollecitazioni da vario tipo durante il trasporto;
  • sia facile da spostare;
  • abbia un ridotto impatto sull’ambiente;
  • sia comunicativo ai fini del marketing.

Ogni modello di imballaggio assolve in maniera diversa agli obiettivi appena elencati: scopriamo insieme tutte le caratteristiche della tipologia primaria, secondaria e terziaria.

Cosa hanno in comune l’imballaggio primario, secondario e terziario

Tutte e tre le tipologie di imballaggio sono pensate per custodire il prodotto, proteggendolo da agenti esterni alla filiera, dalla produzione al consumo.

L’imballaggio deve facilitare manipolazione, spostamento e trasporto dei prodotti per questo deve essere leggero e pratico.

Da un punto di vista economico il packaging non deve incidere enormemente sulle spese di produzione: se così fosse il prezzo di acquisto al pubblico sarebbe molto alto.

Come vedremo nel corso della guida, la comunicazione e la capacità dell’imballaggio di attrarre il consumatore è un fattore comune all’imballaggio primario e secondario.

Questi formati devono infatti:

  1. informare il consumatore riportando, ad esempio, dati sulla quantità di prodotto presente nella confezione, modalità e tempistiche di consumo e molto altro;
  2. catturare la sua attenzione mettendo in risalto tutte quelle caratteristiche estetiche che possono invogliare all’acquisto.

Imballaggio primario, quello che attira il consumatore!

L’imballaggio primario, ovvero quello che contiene il prodotto, è quello che cattura l’attenzione del consumatore mentre si aggira tra gli scaffali del supermercato.

Oltre alle funzioni di marketing, questo packaging deve permettere la corretta conservazione del prodotto. Anche in questo caso la scelta del materiale influisce in qualche modo sul trasporto, rendendolo più o meno complicato.

È importante, inoltre, che il packaging primario contenga tutte le informazioni previste dalla normativa di riferimento in modo da informare correttamente il consumatore finale e proteggere la sua salute (come accade nel caso dei prodotti alimentari con gli allergeni).

Pensiamo ai prodotti alimentari come frutta e verdura pronta al consumo, pacchi di caffè, marmellate.

Imballaggio secondario per raggruppare e conservare le singole unità di vendita

L’imballaggio secondario o multiplo è quello che viene utilizzato per mettere insieme le singole unità dunque, nella pratica, è quello che contiene il prodotto con l’involucro primario.

Rispetto alla tipologia precedente, il consumatore non ha un contatto diretto con l’imballaggio secondario.

Un esempio di packaging secondario è rappresentato dai pacchetti multipli (detersivi, pasta, patatine e altri prodotti) che raccolgono più confezioni nel caso di offerte e sconti.

L’imballaggio secondario deve essere pensato e realizzato per raggiungere i seguenti traguardi:

  • attirare ed invogliare il consumatore all’acquisto;
  • informare il consumatore in modo adeguato (per esempio mettere bene in evidenza i concetti di promozione, occasione ed offerta);
  • semplificare il posizionamento sugli scaffale di supermercati e altri negozi.

Imballaggio terziario: la parola d’ordine è PRATICITÀ

L’ultima tipologia è l’imballaggio terziario che deve essere realizzato con lo scopo di rendere facile, veloce e sicuro il trasporto di diversi imballaggi primari e secondari al suo interno.

I concetti chiave in questo caso sono praticità e funzionalità applicati alle diverse fasi di manipolazione e trasporto dei prodotti nei vari store e punti vendita.

Le aziende specializzate nella realizzazione di imballaggio terziario sono quelle che realizzano scatoloni adatti a contenere scatole più piccole, prodotti protettivi, macro-pallet di scatole e film estensibili utilizzati nelle macchine per imballaggio pallet automatiche o semiautomatiche.

Anche questa soluzione, come l’imballaggio secondario, non arriva mai nelle mani del consumatore.

Di Giovanni Sarbenno

Sono l'autore di molti post di blog e articoli. Amo quello che faccio e non smetto mai di interrogarmi sul senso della vita.