Ogni volta che si produce e si smaltisce un rifiuto, esso, a meno che non sia biodegradabile, continua a vivere nell’ambiente, inquinandolo e compromettendolo. I rifiuti che inquinando l’ambiente più di altri, si definiscono rifiuti speciali e lo smaltimento dei rifiuti speciali è quindi un’attività di primaria importanza per evitare che il mondo venga ulteriormente compromesso dalla mano dell’uomo.
Esiste un decreto legislativo del 2006 secondo cui si definisce rifiuto “Qualsiasi sostanza o oggetto di cui il detentore si disfi o abbia l’intenzione o abbia l’obbligo di disfarsi”. Quindi, prima di disfarci di un prodotto o una sostanza potenzialmente pericolosa, dobbiamo avere sempre in mente le conseguenze dei rifiuti sull’ambiente e informarci sulle migliori tecniche di smaltimento dei rifiuti speciali.
Rifiuti urbani e rifiuti speciali
Prima di capire come comportarsi in caso di smaltimento dei rifiuti speciali, è bene ricordare che i rifiuti si suddividono in due categorie. Esistono i rifiuti urbani, cioè gli scarti prodotti a livello civile dai privati cittadini, e poi esistono i rifiuti speciali, cioè quei rifiuti nocivi prodotti dalle attività industriali e commerciali.
Capire come smaltire i rifiuti urbani non è difficile e chiunque può farlo contribuendo alla salvaguardia del pianeta. Le regole per un corretto smaltimento, infatti, sono riportate sulle etichette delle confezioni dei prodotti e basta leggerle con attenzione per capire in che modo suddividere gli scarti nella pattumiera (plastica, carta, vetro, indifferenziata).
Solo così si possono smaltire i rifiuti nel modo corretto. Ogni rifiuto ha una sua collocazione e trasgredire queste semplici regole può causare gravi danni all’ambiente e alla salute dell’uomo. Discorso a parte va fatto per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti speciali, quindi quegli scarti che vengono prodotti in seguito ad attività industriali e commerciali.
Cosa fare in caso di smaltimento dei rifiuti speciali
La cosa più importante da fare prima di attivare qualsiasi operazione di smaltimento dei rifiuti speciali, è stabilire con precisione il grado di pericolosità ambientale dello scarto. Quindi analizzare il rifiuto con apparecchiature idonee che diano risultati esatti sul grado di nocività del rifiuto.
L’analisi del rifiuto stabilisce la non pericolosità o la pericolosità dello scarto. In caso di pericolosità, bisogna anche stabilire il grado di nocività del rifiuto per procedere con una gestione efficace e un adeguato smaltimento dei rifiuti speciali.
Industrie e attività commerciali, infatti, non possono produrre lavoro e guadagno senza produrre anche rifiuti destinati a inquinare l’ambiente. Per evitare che ciò accada, esistono leggi sulla gestione dei rifiuti pensate per evitare che il mondo venga ulteriormente compromesso dalle attività industriali. Attività fondamentali per il progresso ma che purtroppo sono anche una notevole minaccia per il benessere del pianeta.
Per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti speciali, i rifiuti che sono stati prodotti da un’industria o un’attività commerciale, possono rimanere nella sede di produzione in base alle regole del deposito temporaneo. Queste regole di deposito temporaneo stabiliscono che si possono inviare rifiuti negli appositi impianti di recupero o smaltimento ogni 3 mesi, a prescindere dalla quantità prodotta, oppure si possono inviare i rifiuti negli appositi impianti di recupero o smaltimento entro 1 anno dalla produzione, qualora la quantità sia inferiore a 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi.
Smaltimento dei rifiuti speciali: stoccaggio e trasporto
Nel caso di smaltimento dei rifiuti pericolosi, secondo l’articolo 183 del decreto legislativo 152/2006, il deposito temporaneo dei rifiuti deve avvenire nel rispetto della normativa vigente che impone massima attenzione nelle fasi di stoccaggio, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose.
Per quanto riguarda la gestione e lo smaltimento dei rifiuti speciali, è di fondamentale importanza anche la scelta delle aree dedicate al deposito.
Queste aree devono essere adeguatamente contrassegnate e delimitate, al fine di evitare ogni possibile dispersione di sostanze pericolose. Inoltre, per un corretto smaltimento dei rifiuti speciali, anche sui contenitori che li trasportano devono esserci adeguate etichette informative.
Su queste etichette non può mai mancare il codice C.E.R (Codice Europeo Rifiuti), che determina la provenienza del rifiuto, cosa l’ha generato e di che tipo di rifiuto si tratta. Senza queste informazioni non si può procedere con lo smaltimento dei rifiuti speciali, attività di primaria importanza per recuperare gli stessi rifiuti e dare loro una seconda vita trasformandoli in nuovi oggetti di uso comune.